Via Trump, riecco il Wto

Senza i veti di “America First”, l’Organizzazione mondiale del commercio riprende a funzionare. È una buona notizia per la crescita e per la democrazia

Sarà per la prima volta una donna a guidare l’Organizzazione mondiale del commercio: l’ex Ministra delle Finanze della Nigeria Ngozi Okonjo-Iweala ha incassato il supporto dell’Amministrazione Biden e si avvia a essere confermata.

La nomina di Okonjo-Iweala è da tempo sostenuta dalla maggior parte dei Paesi membri dell’Organizzazione, cioè da 162 su 164 Stati. A bloccarne la nomina, oltre alla Corea del Sud, era soprattutto l’Amministrazione Trump, che aveva invece sostenuto la candidatura della sudocoreana Yoo Myung-hee, attuale Ministro del Commercio, che ha abbandonato la corsa dopo il semaforo verde americano. A stretto giro, dovrebbe essere fissato l’incontro per ufficializzare l’incarico all’economista africana. Okonjo-Iweala, 66 anni, due volte Ministro delle Finanze della Nigeria, gode di un generale apprezzamento, anche per il lavoro svolto come managing director della Banca Mondiale.

La Word Trade Organization era senza un capo dal 31 agosto, quando Roberto Azevedo si è dimesso, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del suo mandato.

Se la questione della leadership si avvia a una soluzione, rimane da risolvere il problema del Tribunale dell’Organizzazione, l’organismo che decide sulle controversie internazionali tra gli Stati membri. L’organo d’appello è paralizzato dal veto degli Usa, che ha impedito la nomina di nuovi giudici, in sostituzione di quelli il cui mandato è scaduto. Un boicottaggio portato alle estreme conseguenze dalla politica aggressiva di Donald Trump, ma che era già iniziato durante la presidenza Obama. Il Wto è stato creato per “fare gli interessi di tutti tranne i nostri”, ha più volte rimarcato l’ex Presidente americano.

In realtà, contrariamente a quanto sostenuto da Trump e anche dal suo predecessore, gli Stati Uniti hanno vinto la maggior parte delle dispute internazionali che hanno presentato dalla fondazione del Wto, riportando la percentuale di vittorie nelle controversie più alta fra tutti i membri (70%). Ngozi Okonjo-Iweala assume la guida dell’Organizzazione mondiale del commercio forse nel momento più difficile della sua storia, dovendo affrontare le conseguenze del più grande shock economico dalla Seconda guerra mondiale.

È comunque un dato positivo questa uscita dal l’impasse per la scelta del numero 1 dell’Organizzazione. Non sfugge il significato politico, diretta conseguenza dell’annunciato ritorno al multilateralismo da parte del neo Presidente Biden. Certamente, non dobbiamo pensare a una delega in bianco agli organismi multilaterali da parte della nuova Amministrazione Usa; ma non vi è dubbio che ritroviamo un protagonista fondamentale al tavolo negoziale. Bentornati, Stati Uniti!