Juventus-Napoli, c’è molto di più in gioco

Lo stallo del campionato di calcio rischia di diffondere panico e scoramento ben oltre gli addetti ai lavori

Il calcio è nel caos. Il big match Juventus-Napoli in programma domenica 4 ottobre è saltato. Una partita delicatissima si giocherà invece tra avvocati e tribunali.

Il team partenopeo domenica non si è potuto imbarcare sull’aereo per Torino per ordine della Asl locale, dopo che due giocatori sono risultati positivi al Covid-19. La Asl, anche in considerazione dell’attuale andamento della curva epidemiologica, ha di fatto obbligato i calciatori del Napoli ad annullare la trasferta, imponendo alla squadra e allo staff tecnico l’isolamento. La Juventus, dopo essersi detta disposta ad affrontare il club di De Laurentiis malgrado i casi positivi, ha diramato un comunicato in serata in cui ha reso noto che la squadra sarebbe scesa in campo lo stesso.

“C’è stato un lavoro molto importante da parte della Federazione con il Ministero della Salute per stilare un protocollo. De Laurentiis mi ha chiesto il rinvio, gli ho risposto che la Juve rispetta i regolamenti”, ha dichiarato il Presidente bianconero Andrea Agnelli.

Anche la Lega ha appoggiato la decisione delle Juventus, puntando a far valere il protocollo siglato di recente: “Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività, schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie”, si legge in una nota. Il Napoli rischia la sconfitta a tavolino e una penalizzazione. De Laurentiis ha già dichiarato che ricorrerà in appello.

Il muro contro muro tra la Lega e Napoli potrebbe mettere a rischio l’intero campionato se non si troverà una soluzione. Un vero rompicapo che non riguarda la sola giustizia sportiva. Le Asl avevano la competenza per intervenire? La Asl può andare contro una decisione statale, ovvero il protocollo firmato dal Ministro della Salute e dal Comitato tecnico-scientifico? Intanto il giudice sportivo ha rinviato la decisione sul 3-0 a tavolino: serve un supplemento di indagine.

Un vero rompicapo, in cui non sono ancora chiare le responsabilità e le possibili soluzioni. La partita in gioco non è solo sportiva, ma influirà anche sulla tenuta psicologica di un Paese provato da lunghi mesi di contingentamento delle attività ordinarie. Se questa crisi dovesse portare a bloccare nuovamente il calcio e finanche altri sport, il contraccolpo sulla collettività sarebbe grave, in termini di fiducia su un pronto ritorno alla normalità. Questa è la principale responsabilità in gioco. Ed è per questo che ha senso che il Governo sorvegli che la soluzione che maturerà tenga conto anche di questi effetti indiretti, molto più gravi di qualsiasi impatto sportivo o economico sull’industria calcio.