Guerra, tensione in Svezia 

Un aereo russo sconfina in Svezia, che cerca protezione nella Nato. Stoltenberg conferma la sua inadeguatezza politica

Venerdì 29 aprile un aereo russo da ricognizione ha violato lo spazio aereo svedese. Lo ha affermato il Dipartimento della Difesa del Paese scandinavo, specificando di non aver certezza che il sorvolo, nell’area di Blekinge, una contea della Svezia meridionale, fosse intenzionale. Durissime le parole del Ministro della Difesa svedese Peter Hultqvist: “È del tutto inaccettabile, la sovranità svedese va sempre rispettata. L’azione, data la situazione generale della sicurezza, è estremamente inappropriata”.

Non è la prima volta, dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, che velivoli militari russi violano lo spazio aereo svedese e il tema della sicurezza è diventato centrale nel dibattito politico del Paese. Stoccolma ha annunciato che incrementerà la spesa militare portandola entro il 2028 al 2% del Pil; inoltre, nonostante la neutralità, ha provveduto, come altri Paesi dell’Unione europea, a inviare armi in soccorso di Kiev.

Il tema però di cui si dibatte maggiormente in questo momento è l’adesione alla Nato: per la prima volta, la maggioranza degli svedesi sembra sostenere l’adesione all’Alleanza atlantica. Secondo i sondaggi, dall’inizio della guerra la percentuale dei cittadini favorevoli all’abbandono della neutralità è arrivata al 57% e, complici le elezioni di settembre, anche diversi partiti politici sembrano voler seguire gli umori del proprio elettorato. La premier Magdalena Andersson ha annunciato che il 13 maggio verrà presentato il rapporto sulla sicurezza e la difesa e secondo alcuni media in questa data potrebbe formalizzare la richiesta di adesione all’Alleanza. Forte dei sondaggi e di una larga maggioranza pro-Nato in Parlamento, la premier ha rifiutato la proposta del partito di sinistra Vansterpartiet di provare a sottoporre la questione a un quesito referendario.

“Finlandia e Svezia saranno accolte a braccia aperte”, ha dichiarato il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg. “Il fatto che la Russia minacci e tenti di intimidire” questi Stati “dimostra che Mosca non rispetta il diritto di ogni nazione di scegliere il proprio cammino”. In Finlandia, solo a gennaio, la premier Sanna Marin aveva definito “molto improbabile” l’eventualità dell’ingresso nella Nato. Ora il 62% dei cittadini finlandesi (che solo tre anni fa si erano detti contrari all’abbandono della neutralità) si dice favorevole a entrare nell’Alleanza, con un +11 punti percentuali dall’inizio della guerra. Anche qui si prevede una richiesta di adesione in tempi brevi. Decisioni foriere di conseguenze, prese in un tempo forse troppo breve.

Il Segretario Generale della Nato, il norvegese Stoltenberg, ha perso un’altra occasione per stare zitto. Mi chiedo davvero come la storia giudicherà questi anni di sua gestione dissennata, protagonista negativo della crisi di Crimea e ora di questa guerra disastrosa, che andava evitata con una energia molto maggiore.

E queste dichiarazioni di incitamento a un ulteriore allargamento dei confini Nato confermano l’inadeguatezza politica della dirigenza dell’Organizzazione. Speriamo di non dover sopportare altre conseguenze drammatiche da questa evidente miopia.