Fondo salva-Stati pomo della discordia

Si litiga dentro e fuori della maggioranza su un tema che nessuno sembra aver ben compreso. Ma un fondo di garanzia è fondamentale per evitare un rischio Grecia 2

Governo ancora spaccato sul Mes, la notte non ha portato consiglio. Il lungo vertice della serata di ieri, voluto da Luigi Di Maio, per rimettere in discussione la riforma del fondo europeo salva-Stati, è iniziato azzoppato, Renzi e i suoi non ci sono andati (“Non abbiamo nulla su cui litigare, se la vedano tra loro”). Viste le premesse, c’era poco da aspettarsi, dopo oltre tre ore di discussioni alla fine si è arrivati a un compromesso per nulla decisivo.

Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri affronterà il negoziato riguardante l’Unione Economica e Monetaria mercoledì a Bruxelles, seguendo una logica complessiva, di “pacchetto”, spiegano fonti di Palazzo Chigi, che preveda il completamento dell’Unione bancaria con la garanzia europea sui depositi bancari. “Nessuna richiesta di rinvio all’Ue ma un mandato che rafforza il Ministro Gualtieri a trattare al meglio l’accordo sul tavolo europeo già dal 4 dicembre”, ha dichiarato tiepido Dario Franceschini al termine dell’incontro.

“Nessuna luce verde è stata data a Gualtieri finché il Parlamento non si esprimerà”, ha precisato a tarda notte Luigi Di Maio, annunciando che i pentastellati chiederanno che tutto il pacchetto di riforme Ue venga migliorato. A decidere quindi saranno le Camere, dopo il dibattito in aula previsto per l’11 dicembre quando, dopo le comunicazioni del premier in vista del Consiglio Europeo, la maggioranza dovrà trovare una risoluzione comune.

Il premier Conte dalle 13.00 sta riferendo in aula, cercando di parare le bordate di Salvini e compagni e di “spazzare via tutte le fesserie che sono state dette”. Di fatto, punta a una tregua: troppi i dossier in bilico nella maggioranza (dalla giustizia al fisco) che rischiano di far saltare il banco, facendo cadere il Governo nel peggiore dei momenti e su una questione che è interesse dell’Italia mandare avanti. Come abbiamo spiegato in un altro box della nostra testata, infatti, il fondo salva Stati interviene solo per salvare un Paese sull’orlo della bancarotta. Il diritto a commissionare il Paese per un tempo limitato interviene dunque solo dopo il salvataggio, che pare del tutto comprensibile…

Non si capisce davvero dove sia il favore alle banche tedesche e nessuno dei protagonisti di quest’accusa si degna di spiegarlo.